Giovannino ed il sogno
Giovanni Bosco nacque in una famiglia contadina ai Becchi, una frazione di Castelnuovo d’Asti (ora Castelnuovo Don Bosco) il 16 agosto 1815. Il padre, Francesco, che aveva sposato in seconde nozze Margherita Occhiena, morì quando lui aveva due anni. In casa non mancarono certo le difficoltà a causa di una situazione economica precaria, il duro lavoro nei campi portato avanti da Margherita ed i giovani figli ed infine per i litigi interi perché il fratellastro Antonio era contrario a far studiare Giovannino che dimostrava un’intelligenza non comune. A nove anni, Giovanni fece un sogno che gli svelò la missione a cui lo chiamava il Signore: si trovò in mezzo a dei ragazzi che bestemmiavano, urlavano e litigavano e mentre lui si avventava contro di loro con pugni e calci per farli desistere, vide davanti a sé un uomo dal volto luminosissimo che gli si presentò dicendo: «Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno» e aggiunse: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù». Poi apparve una donna di aspetto maestoso, la Vergine Maria, che mostrandogli il campo da lavorare, gli disse: «Renditi umile, forte e robusto» e, posandogli la mano sul capo, concluse: «A suo tempo tutto comprenderai».
La Nascita dell’Oratorio
La seconda domenica di Quaresima, 15 marzo 1846, Don Bosco con i 300 ragazzi che lo seguivano era stato mandato via dai fratelli Filippi che possedevano un ampio prato dove far giocare i ragazzi. Don Bosco guardava i suoi ragazzi, e non sapeva dove dare loro l’appuntamento per la domenica seguente: tutti l’avevano cacciato via. Nella sera di quel giorno – scrisse – rimirai la moltitudine dei ragazzi che giocavano. Ero solo, sfinito di forze, la salute malandata. Ritiratomi in disparte, mi posi a passeggiare da solo e non riuscii a trattenere le lacrime: “Mio Dio, ditemi quello che devo fare”.
In quel momento arrivò non un arcangelo, ma un ometto balbuziente, Pancrazio Soave. Gli domandò: “E vero che lei cerca un luogo per fare un laboratorio?”. “No. Io voglio fare un oratorio”. “Non so che differenza ci sia, ad ogni modo il posto c’è. È del signor Pinardi, venga a vederlo”. Don Bosco arrivò davanti ad una casupola con pian terreno e primo piano. Pinardi gli indicò una tettoia- baracca dietro la casa. Da quella baracca così semplice ed umile inizierà la realizzazione del sogno dei 9 anni. Tettoia Pinardi diventerà il centro di tutta l’opera salesiana nel mondo.
I Salesiani oggi?
I salesiani nel 2018 hanno raggiunto tutti e 5 i continenti con l’apertura di opere in 132 nazioni per un totale di 1771 case.
La congregazione conta oggi 14659 consacrati. La presenza salesiana è fondamentale anche per i centri di formazione professionale CNOS-FAP che si trovano in decine di paesi in giro per il mondo.