Don Bosco a Vercelli
Nel 1861 la fama di don Bosco si era ormai diffusa per tutto il Piemonte. Nell’occasione della consacrazione della basilica parrocchiale dedicata a Santa Maria Maggiore il parroco don Giovanni Momo invitò don Bosco a predicare durante i Vespri il 15 settembre del 1861. Don Bosco tornò diverse volte a Vercelli nel corso degli anni. Nella primavera del 1867, durante la costruzione della Basilica di Maria Ausiliatrice, don Bosco fu chiamato a Vercelli per visitare una Marchesa ammalata. La Marchesa chiedeva la sua benedizione, pronta a dare 500 lire se fosse guarita. Don Bosco andò e benedisse la signora, poi uscì per la città per alcune commissioni. Percorsa poca strada si sentì chiamare e vide il Marchese che gli dice che la sua signora lo pregava di ritornare in casa. Entrato, la trovò in piedi guarita. La marchesa mantenne la promessa consegnandogli subito il denaro per la costruzione della Chiesa di Maria Ausiliatrice. Don Rua ne fu testimone e don Bosco narrava questo fatto più volte, esaltando la Madonna.
L’oratorio
Il primo tentativo di formazione dell’oratorio risale nel mese di agosto del 1893. Nel cortiletto e in due stanzette presso l’antico Ammazzatoio Municipale don Rossi radunava la domenica un centinaio di ragazzi. Il giorno 11 novembre Mons. Pampirio, in partenza per Roma per il pellegrinaggio dell’Anno Santo, scriveva un biglietto a don Rossi in cui diceva di aver comperato il terreno che si poteva già usare per l’Oratorio. Da quel momento l’Oratorio ebbe la sua sede stabile e duratura. I salesiani giunsero uno alla volta a Vercelli già nell’estate 1912: il primo fu don Lorenzo Gaggino. Nel corso del 1913 venne affittato l’ex Ovattificio Pagliardi.
Giunsero le Figlie di Maria Ausiliatrice per curare l’Oratorio femminile e aprire la scuola di cucito e l’Asilo infantile (1916). I salesiani acquistarono l’edificio adiacente alla casa parrocchiale, fino ad allora adibito a locanda, e il terreno adiacente su cui furono costruiti i locali per la nuova scuola. L’Oratorio fondato da don Rossi continuò con i Salesiani la sua attività che ormai già dal 2012 hanno festeggiato 100 anni a Vercelli.
La Parrocchia
Nel 1900 mons. Pampirio acquistò un terreno per la costruzione di una chiesa nel sobborgo Belvedere, che era allora il più distante dalle Parrocchie cittadine ed era abitato da famiglie operaie. L’Arcivescovo fece cintare il terreno e si poté cominciare a celebrare la messa dal 12 maggio 1901. Nel 1905 la piccola Cappella venne ingrandita e sistemata alzando e intonacando i muri, ma tutto andò distrutto da un incendio doloso nell’ottobre 1906. Fortunatamente ci fu l’intervento della popolazione che riuscì a limitare i danni. Dopo l’incendio della Cappella e dell’Oratorio, l’Istituzione non cessò la sua attività: don Rossi poteva contare sulla generosità di Signore Vercellesi Benefattrici dell’Oratorio. Inoltre l’Arcivescovo Mons. Teodoro Valfrè fece ricostruire a sue spese la cappella in muratura ed un grande salone.
Il centro di Formazione Professionale
Don Bartolomeo Tomé , giovane prete di 34 anni, tra il 1951 ed il 1957, inizia anche la nuova presenza scolastica nel settore tecnico meccanico gestita direttamente dai salesiani. I salesiani acquistarono l’edificio adiacente alla casa parrocchiale, fino ad allora adibito a locanda e il terreno adiacente su cui furono costruiti i locali per la nuova scuola.
Il nuovo edificio è a due piani: al piano terra furono attrezzate officine e magazzini e al primo piano le aule. Nel 1952/53, a quarant’anni dal loro arrivo a Vercelli i salesiani presenti erano saliti a diciassette: la maggior parte di loro lavoravano nella scuola professionale e tecnica, con la presenza di molti salesiani coadiutori (laici) insegnanti pratici.